Persephonia è un progetto fotografico che nasce su stimolo di Claudia Gafà (palestra Ludens di Ragusa) che ha voluto il mio contributo per il loro spettacolo di teatrodanza Sono nata zingara, chiedendomi di far ballare la fotografia. Sono nata zingara è quindi uno spettacolo di teatrodanza della compagnia della palestra Ludens che trae origine da alcune poesie di Alda Merini, che a loro volta citano il mito di Proserpina/Persefone. Da quast’ultima prende il nome questo progetto fotografico.
Ne è risultato una specie di scenografia, un altro piano dove a momenti accade qualcosa fuori dal palco.
Le immagini auspicano di disinnescare il pregiudizio che la fotografia descrive il visibile e tende piuttosto a raccontare un mondo sommerso di emozioni, combattimenti di donne più vere e forti di quelle mitologiche che si dividono continuamente tra Ade e Demetra, tra inverno ed estate, tra dolore e gioia.
L’ambizione, audace, è quella di ritrarre l’invisibile, l’impercepibile, l’emozione…
Tutte le fotografie sono stampate in formato 30×45 su carta baritata con tiratura a 5 pezzi.
Sono nata zingara è un gesto di libertà.
Non è una dichiarazione di guerra, piuttosto un porsi nello status di profugo.
Queste donne in cerca di pace, prima del confronto con il mondo esterno, attraversano un combattimento interno. Poi sono muscoli e pelle ad occupare spazi e tempi ed infine investono lo spettatore conscie della battaglia interiore a cui viene sottoposto.
Ci si aspetta uno spettacolo di teatro danza ma Sono nata zingara altro non è che una dichiarazione di libertà con richiesta di partecipazione ad altri soggetti, a creare comunità, senso civico, opinione pubblica, politica, vita.